EBITDA: cosa misura e come si calcola il Margine Operativo Lordo

Il controllo di gestione è un tema di cui parlano molti addetti ai lavori.
 
Alcuni lo fanno alimentando il terrore tra gli imprenditori su tutti i rischi che si corrono se non si rispetta la legge, implementando un sistema di monitoraggio.
 
Altri ancora lo menzionano giusto a titolo informativo, della serie “te l’ho detto, ora sbrigatela tu”.
 
Altri lo fanno in modo accademico, descrivendo per filo e per segno tutta la teoria coi bei paroloni che si imparano leggendo i testi universitari.
 
Alla fine, cosa ti resta?
 
L’idea che si tratti di qualcosa di necessario perché te lo hanno imposto, ma che non serve a nulla.
 
L’ennesimo bastone tra le ruote che si sono inventati per rallentare la tua corsa imprenditoriale, il tuo lavoro e farti spendere soldi in chissà quali strumenti, che sfornano numeri e dati che neanche riesci a decifrare.
 
Lo so, non è la prima volta che te ne parlo anche io.
 
Se hai letto qualche mio pezzo, pure io rientro nel novero dei predicatori che “tifano” per il controllo di gestione delle aziende.
 
Non lo faccio perché sono innamorato del rispetto della burocrazia, ma sono convinto che sia sempre meglio non infrangere la legge e trovare il modo di sfruttare le regole a proprio vantaggio
 
Ponendo il controllo di gestione come obbligatorio per le PMI, lo Stato non ha inventato nulla di nuovo. Ha solo preso atto di quello che succede a molte delle imprese che non lo fanno.
 
E, a dirla tutta, è la stessa ragione che spinge anche me a scrivere dell’importanza di implementare un sistema di controllo di gestione aziendale, per monitorare lo stato di salute del proprio business.
 
Ho visto così tante aziende fallire, senza che potessi fare più nulla per loro, per cause che se gli imprenditori avessero individuato prima, a quest’ora potrebbero essere gli Elon Musk del Bel Paese.
 
Potrei raccontarti i casi di centinaia di titolari d’aziende salvate per il rotto della cuffia.
 
Potrei scriverti di Giacomo, che è stato costretto a vendere la casa di famiglia e ipotecare quella ricevuta in eredità dai genitori perché non ne poteva più di essere pressato dai creditori.
 
E potrei scriverti anche di Gianluca, titolare di un’azienda che tutto sommato se la passava bene, era attento e interessato alla gestione finanziaria, sapeva farsi i conti, era sempre sul pezzo e aveva implementato un sistema di controllo nella sua azienda, ma non sapeva trarre indicazioni utili dalla marea di indicatori che il programma sputava fuori.
 
La sua sembra la storia di un imprenditore diverso dagli altri, ma posso assicurarti che è molto più comune di quanto credi.
 
A fronte di tanti imprenditori a digiuno della materia, ce ne sono diversi altri che vorrebbero o tentano di tenere sotto controllo i numeri della loro impresa, ma non ci riescono perché il commercialista non fornisce loro dati aggiornati.
 
Hanno difficoltà a “misurare la pressione” al loro business, perché non sanno quali numeri guardare, cosa osservare, a quali informazioni prestare maggiore attenzione.
 
Ci sono diversi KPI, in effetti, che meritano spazio più di altri.
 
Uno tra tutti l’EBITDA, il margine operativo lordo.
 
Riuscire a misurare questo dato vuol dire tastare in qualunque momento il polso alla tua azienda e sapere se è in salute o presenta i sintomi di qualche anomalia.
 
Ne avevi mai sentito parlare?
 
Qualunque sia la risposta, ti spiego di cosa si tratta nel mio video.
 
Ho concentrato in pochi minuti tutte le informazioni di cui hai bisogno per conoscere più da vicino l’EBITDA e:

  • quale sezione del bilancio ti serve per misurarla,
  • i cinque modi per riclassificare il bilancio e ricavare le informazioni necessarie monitorarla in modo efficace,
  • perché misurarla correttamente può avvantaggiarti rispetto alla concorrenza,
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